Due battute con… Maddalena Patella
(a cura di Elisa Maria Colombo)
Proseguiamo con io nostro percorso di ascolto di musicisti ed esperti sulle evidenze scientifiche che sono alla base del Programma Nati per la Musica. Perché la proposta della musica fin da piccoli ha basi solide, dimostrate da ampi studi scientifici che si sono susseguiti e rinnovati negli anni.
Oggi sarà nostra ospite Maddalena Patella, insegnante, musicista e componente del Coordinamento Nazionale NpM.
Musica e movimento sono strettamente connessi: quanto è importante l’ascolto attivo?
Certamente possiamo dire che la musica stimola e accompagna il movimento del bambino. Infatti, a partire dai 6/8 mesi i bambini iniziano a rispondere alle sollecitazioni ritmiche dondolando oppure provando a muovere il capo a ritmo. Crescendo, reagiranno all’ascolto della musica improvvisando con il corpo e, a partire dai 3 anni, i genitori potranno proporre girotondi, danze, filastrocche e canzoncine in cui associare a ritmi diversi gesti e movimenti. Il dialogo sonoro diventerà quindi anche “danzante” ed è importante che i genitori si mettano in gioco. Si può attingere da canti e gesti provenienti dalla tradizione popolare come “batti batti le manine” oppure “ecco l’occhio bello, ecco suo fratello” ecc. in cui al dialogo verbale viene affiancato quello tattile, offrendo così un primo avvio alla conoscenza corporea.
Quali sono le prime esperienze musicali da fare in famiglia?
È importante permettere al bambino di esplorare la realtà acustica in modo attivo, attraverso la scoperta e la manipolazione degli “oggetti sonanti”. Nessuno comincia a parlare solo se ha imparato la grammatica o a disegnare solo dopo un corso di pittura: bisogna lasciare i bambini liberi di “scarabocchiare con i suoni” anche se non conoscono ancora le note. Così, quando il piccolo compositore in erba riuscirà a raggiungere la credenza della cucina e a eseguire un assolo per cucchiaio, mestolo e pentola a pressione (i suoi primi strumenti musicali) andrà incoraggiato, valorizzando la sua scoperta sonora, perché è in quel momento che una delle prime esperienze musicali è in atto e il suono degli oggetti quotidiani è la musica di tutti i giorni.