Due battute con… Stefano Gorini

Nati per la Musica Due battute con… Stefano Gorini

(a cura di Elisa Maria Colombo)

Proseguiamo con io nostro percorso di ascolto di musicisti ed esperti sulle evidenze scientifiche che sono alla base del Programma Nati per la Musica. Perché la proposta della musica fin da piccoli ha basi solide, dimostrate da ampi studi scientifici che si sono susseguiti e rinnovati negli anni.

Oggi sarà nostra ospite Stefano Gorini, pediatra e componente del Coordinamento Nazionale NpM.

Come la musica porta benessere in famiglia?

La musica è un’esperienza naturale che da sempre accompagna l’uomo. In tutte le culture, infatti, le mamme cantano ninne nanne per i propri figli, raccontano storie o filastrocche, con l’aiuto dello strumento musicale più naturale che esista, la voce, a disposizione di tutti, anche delle famiglie più svantaggiate. La voce diventa canto, il canto diventa musica ed ecco che quest’ultima fa parte del vissuto di ogni persona fin dalla nascita (e anche prima) e diventa una componente irrinunciabile per una crescita globale. La musica è gioia, divertimento, gioco, emozione, mezzo per comunicare e interagire con gli altri e con l’ambiente, stimolo per conoscere e sviluppare le potenzialità espressive e creative della persona. Ecco perché porta benessere in famiglia.

In che modo il pediatra avvicina i genitori al mondo dei suoni?

L’avvicinamento alla musica inizia già alla prima visita in ambulatorio, quando il neonato ha pochi giorni. Il pediatra illustra quanto sia importante la musica nella relazione affettiva e nello sviluppo cognitivo del bambino e fornisce alcuni consigli pratici, come prendere l’abitudine di cantare per il proprio piccolo durante la giornata, sia singolarmente che insieme.

Altro suggerimento è quello di ascoltare musica facendo partecipare il bambino, cullandolo. Il momento della prima visita deve dare anche l’opportunità di riflettere sull’importanza di un’ecologia dell’ambiente sonoro, in cui la musica non è un rumore di sottofondo, che alla fine può risultare fastidioso, la casa non deve essere satura di suoni o rumori. Il silenzio è importante, prepara alla comunicazione sonora ed è parte di essa, permettendo al bambino di porre attenzione all’ascolto di chi ha di fronte. La musica deve essere un’esperienza piacevole per il bambino. Se in un determinato momento questi dimostra di non averne voglia bisogna lasciarlo stare. Bastano alcuni momenti durante la giornata (durante il cambio del pannolino ad esempio): l’importante è che si instauri in famiglia un’abitudine e che la musica non sia occasionale.

Genitori e musica… anche in carcere

Nati per la Musica Genitori e musica… anche in carcere

Ritrovare una dimensione familiare anche tra le mura di un carcere, è possibile. Questo è ciò che hanno vissuto alcune persone detenute dell’Istituto a custodia attenuata “Luigi Daga” di Laureana di Borrello (Reggio Calabria) sabato scorso, 25 marzo, in occasione del primo evento organizzato dal Cantiere Musicale Internazionale di Mileto che, insieme ad una rete di realtà locali, promuove il Programma nazionale Nati per la Musica sul territorio calabrese.

L’appuntamento, dal titolo “Che colore hanno le emozioni?”, rivolto ai bambini tra 0 e 6 anni e ai loro genitori, ha visto la partecipazione di cinque padri detenuti, inseriti in un percorso di rieducazione, insieme alle mogli e ai figli e ha permesso loro di sperimentare, attraverso la pratica musicale proposta dagli operatori, come la musica possa favorire l’incontro e la relazione tra genitori e figli anche all’interno di un contesto ostile come quello carcerario. La differenza, in questo caso, l’ha fatta la scelta di un ambiente dedicato e attrezzato a misura di bambini e bambine nei quali i detenuti insieme alle famiglie hanno potuto ritrovare un contesto quasi domestico per vivere il tempo insieme. «Non sono le restrizioni carcerarie a rappresentare la vera condanna… a quelle ci si abitua subito» ha scritto in una toccante testimonianza uno dei padri partecipanti «ma la lontananza dai nostri cari e dai nostri figli. È proprio grazie a iniziative come questa che ci rendiamo conto di quello che ci stiamo perdendo. Quello che per molti potrebbe sembrare un semplice momento di vita quotidiana, a noi fa assaporare la felicità di vedere i nostri figli giocare liberamente lontani da quei “tavoli di colloquio”. Scintilla che innesca in noi la voglia di riabilitazione e di riscatto».

Stupore e gioia negli occhi dei bambini e coinvolgimento diretto dei genitori nei giochi musicali hanno completato un quadro già peculiare con quei dettagli che in realtà sono sostanza e fondamento del Programma Nati per la Musica, tanto da far valutare ai responsabili dei progetti pedagogici della struttura -che ospita una cinquantina di persone detenute di cui una ventina di origine straniera – di inserirlo in un percorso specifico di sostegno alla genitorialità, garantendo così la realizzazione di altri eventi da riproporre con continuità nel tempo, secondo un calendario concordato con la direzione dell’Istituto. Non è mancato un ringraziamento da parte dei padri detenuti agli organizzatori e ai volontari «per essere riusciti, anche solo per poco tempo, ad abbattere le mura di cinta, facendoci tornare liberi vivendo la gioia di vedere i nostri figli felici e spensierati».

Musica in famiglia – Ascoltare musica… quale?

Nati per la Musica Musica in famiglia – Ascoltare musica… quale?

Ascoltate brani musicali graditi, che vi fanno stare bene

Ma come? Non esiste una “musica per bambini”?

In effetti, è luogo comune che esista una musica da bambini e una musica “da grandi”… Ma in realtà ciò che conta nel costruire una relazione forte e profonda tra genitori, bambini e bambine è poter ascoltare insieme qualunque genere di musica, purché sia gradito all’orecchio e aiuti a creare un clima piacevole e rilassato nel quale gli scambi relazionali possano avvenire in modo naturale. Dalla musica classica alla musica pop, dal jazz al soul, dal rock alla musica popolare… ce n’è davvero per tutti i gusti! Si tratta davvero di sperimentare insieme e trovare la propria dimensione musicale che può aiutare a vivere del tempo di qualità con i nostri bambini, in armonia.

La chiave per incidere efficacemente sullo sviluppo dei bambini e delle bambine è sempre quella di fare musica insieme e non delegare il momento musicale in famiglia a un semplice ascolto passivo, che male non fa, ma non offre particolari benefici.

Nati per la Musica… per le feste

Nati per la Musica Nati per la Musica… per le feste

Quest’anno nel periodo natalizio ci siamo proprio voluti divertire. Non da soli, ovviamente: non volevamo di certo giocare il ruolo di quelli che “se la cantano e se la suonano”… perciò lo abbiamo fatto coinvolgendo le famiglie, i bambini e le bambine. Si sa che questo periodo dell’anno, tra dicembre e gennaio, è quello nel quale le attività rallentano, i nidi e le scuole dell’infanzia chiudono, i tempi condivisi si dilatano e c’è voglia di stare insieme e di impreziosire le giornate con qualcosa che faccia stare tutti bene. Così abbiamo pensato che Nati per la Musica avrebbe potuto essere parte di questi momenti speciali. Cosa abbiamo architettato? Ci siamo “conciati per le feste” e, sulla Pagina Facebook nazionale, abbiamo proposto tra il 24 dicembre e l’8 gennaio tredici appuntamenti musicali: dal jazz al soul, dal rock allo swing, fino ai canti tradizionali, grazie a una grafica molto colorata, gli ascolti sono fluiti lungo i giorni, offrendo a tutte e a tutti momenti di delicata spensieratezza e, crediamo, gioia.

Come? Vi siete persi gli ascolti? Niente paura! Oltre a poterli recuperare nei post di Facebook cliccando sui link o (meraviglia!) inquadrando il QR code – l’hashtag da cercare è #NpMperlefeste – ora potete ascoltarli “in un sol boccone” dalla Playlist che abbiamo appositamente creato per voi. Qui il link per collegarvi a Spotify. Allora, cosa aspettate? Ascoltate, ascoltate e ascoltate!

Due battute con… Maddalena Patella

Nati per la Musica Due battute con… Maddalena Patella

(a cura di Elisa Maria Colombo)

Proseguiamo con io nostro percorso di ascolto di musicisti ed esperti sulle evidenze scientifiche che sono alla base del Programma Nati per la Musica. Perché la proposta della musica fin da piccoli ha basi solide, dimostrate da ampi studi scientifici che si sono susseguiti e rinnovati negli anni.

Oggi sarà nostra ospite Maddalena Patella, insegnante, musicista e componente del Coordinamento Nazionale NpM.

Musica e movimento sono strettamente connessi: quanto è importante l’ascolto attivo?

Certamente possiamo dire che la musica stimola e accompagna il movimento del bambino. Infatti, a partire dai 6/8 mesi i bambini iniziano a rispondere alle sollecitazioni ritmiche dondolando oppure provando a muovere il capo a ritmo. Crescendo, reagiranno all’ascolto della musica improvvisando con il corpo e, a partire dai 3 anni, i genitori potranno proporre girotondi, danze, filastrocche e canzoncine in cui associare a ritmi diversi gesti e movimenti. Il dialogo sonoro diventerà quindi anche “danzante” ed è importante che i genitori si mettano in gioco. Si può attingere da canti e gesti provenienti dalla tradizione popolare come “batti batti le manine” oppure “ecco l’occhio bello, ecco suo fratello” ecc. in cui al dialogo verbale viene affiancato quello tattile, offrendo così un primo avvio alla conoscenza corporea.

Quali sono le prime esperienze musicali da fare in famiglia?

È importante permettere al bambino di esplorare la realtà acustica in modo attivo, attraverso la scoperta e la manipolazione degli “oggetti sonanti”. Nessuno comincia a parlare solo se ha imparato la grammatica o a disegnare solo dopo un corso di pittura: bisogna lasciare i bambini liberi di “scarabocchiare con i suoni” anche se non conoscono ancora le note. Così, quando il piccolo compositore in erba riuscirà a raggiungere la credenza della cucina e a eseguire un assolo per cucchiaio, mestolo e pentola a pressione (i suoi primi strumenti musicali) andrà incoraggiato, valorizzando la sua scoperta sonora, perché è in quel momento che una delle prime esperienze musicali è in atto e il suono degli oggetti quotidiani è la musica di tutti i giorni.

La nuova grafica del sito

Nati per la Musica La nuova grafica del sito

A distanza di due mesi dalla messa online del nuovo sito NpM vogliamo raccontarvi qualcosa del “backstage” della sua costruzione.

Dietro alle pagine di un sito e quindi anche dietro alle pagine del nuovo sito NpM c’è sempre un lavoro a più mani. C’è uno studio dell’esperto di comunicazione su chi sarà il pubblico di riferimento, su ciò che nel sito “vecchio” forse non funzionava o mancava, c’è la visione di ciò che si vorrebbe offrire con il nuovo sito in termini di messaggi e narrazioni, ma c’è anche il lavoro dei programmatori che dovranno scrivere il codice html (una cosa un po’ complicata) che permetterà di ottenere una determinata struttura del sito e inserire sezioni, testate, piè di pagina, titoli, testi, immagini secondo quanto indicato preventivamente dagli esperti di comunicazione. C’è, però, anche il lavoro dei grafici che provvedono alla scelta dei colori, dei font e delle illustrazioni o disegni che accompagneranno i testi e contribuiranno a rafforzare il messaggio che si vuole trasmettere al pubblico di riferimento, ma sosterranno anche la comunicazione della mission del Programma. Quindi un lavoro praticamente orchestrale che, a noi di NpM, proprio per questo, piace un sacco!

Abbiamo chiesto a Silvia, che ha curato le illustrazioni del nuovo sito (ma anche quelle della Mappa Sonora!), di raccontarci qualcosa sul suo lavoro. Ecco cosa ci ha detto: «Un’illustrazione parte sempre dalla ricerca e anche per Nati per la Musica è stato così. Ho raccolto idee e immagini disegnando poi le prime bozze che avevano come protagonisti gli oggetti sonori. Durante la progettazione ho trovato il tipo di segno e lo stile che secondo me erano adatti al pubblico a cui il sito si rivolge. Pentole, foglie, animali e altri oggetti di uso comune hanno preso vita e sono diventati dei potenziali strumenti musicali, allegri e colorati. Grazie a questo progetto io stessa mi sono resa conto di quanti suoni e rumori ci circondano in ogni momento della giornata e fanno “musica” e quanto sia importante rendere consapevole di questo anche un bambino fin dai primi mesi». E così anche Silvia si è trovata positivamente coinvolta dal messaggio, che a noi sta tanto a cuore:  abbiamo davvero #LaMusicaIntorno.

Due battute con… Cecilia Pizzorno

Nati per la Musica Due battute con… Cecilia Pizzorno
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Una musica può fare – Interagire con gli altri e con l’ambiente

Nati per la Musica Una musica può fare – Interagire con gli altri e con l’ambiente

Il suono è la prima forma di comunicazione che il bambino o la bambina coglie e per mezzo della quale interagisce con gli altri e con l’ambiente

Ascoltare i suoni che si producono in famiglia, ascoltare i suoni dell’ambiente esterno, del paesaggio… sono tutte prime modalità di comunicazione del mondo esterno verso il bambino o la bambina, quello che permette loro di capire che non sono da soli. Che c’è tutta #LaMusicaIntorno che li accompagna in ogni piccolo passo e ad ogni piccola scoperta. Immersi in un mare di suoni – alcuni hanno imparato a riconoscerli già durante la gravidanza – i piccoli fanno le loro esperienze sonore che li aiuteranno nei passi dello sviluppo, favorendo e ampliando le opportunità che, in questo modo, sono alla portata di tutti i bambini e le bambine e di tutte le famiglie.

Musica in famiglia – Già in gravidanza

Nati per la Musica Musica in famiglia – Già in gravidanza

Durante la gravidanza usa la tua voce per metterti in contatto sonoro con il tuo bambino o con la tua bambina

Sì, hai letto bene. Durante la gravidanza e in particolare durante l’ultimo trimestre il tuo bambino o la tua bambina sono in grado di ascoltare la tua voce, entrando in relazione ancora più profonda con te. Questo suono familiare, insieme al battito del tuo cuore e agli altri suoni del tuo corpo, è qualcosa che lui o lei ricorderà e potrà riconoscere anche dopo la nascita. Perciò parlare in modo ritmato, cantare melodie semplici o divertirti a cantare le tue canzoni preferite saranno un modo per entrare in relazione con il piccolo o la piccola e per iniziare a conoscervi prima di potervi guardare negli occhi. Vedrai che il tuo bambino o la tua bambina a modo loro risponderanno a questi segnali di comunicazione: si calmeranno, scalceranno o magari “balleranno” nella tua pancia e ti confermeranno “Ehi, ti ho sentito!”. E in questo modo piacevole la vostra relazione crescerà giorno dopo giorno.

I benefici della musica fin da piccoli

Nati per la Musica I benefici della musica fin da piccoli

Oggi vi proponiamo un approfondimento sui benefici della musica fin da piccoli tratto dal libretto “La musica come nutrimento – i suoni dell’infanzia”, curato da Antonella Costantini e Alessandra Sila della collana “Nutrire la mente fin da piccoli” (il libretto è disponibile per l’acquisto dal sito del Centro per la Salute del Bambino).

«I benefici della musica sono diversi, di tipo fisico, emotivo, cognitivo, rela­zionale e sociale e mettono in atto dei fattori protettivi durante tutta la vita.

Uno dei fenomeni più evidenti della musica è che produce risposte im­mediate ed evidenti nel bambino. Ad esempio, cantando e cullando un bimbo, notiamo che il suo corpo tende a rilassarsi. Viceversa, se l’impulso sonoro è più incisivo otteniamo un’attivazione motoria ed emotiva. È sta­to dimostrato anche che la musica può ridurre la percezione del dolore.

Dal punto di vista percettivo, l’ascolto della musica affina i processi di elaborazione uditiva del linguaggio perché allena le medesime dimen­sioni e strutture (altezza, durata, accenti e timbro), legate alle componenti melodica e ritmico-temporale. Sia la musica che il linguaggio hanno rego­le grammaticali e sintattiche anche se gli elementi si chiamano diversa­mente: fonemi (suoni minimi della lingua), parole (gruppi di fonemi dotati di significato), frasi (insiemi di parole organizzate secondo la grammatica) nel linguaggio, note (singoli suoni), accordi (più suoni sovrapposti) e me­lodie (frasi musicali), nella musica. In base ai dati della letteratura, il cer­vello quindi elabora la musica e il linguaggio attivando meccanismi molto simili, pertanto l’ascolto e la pratica della musica e del canto rinforza­no anche lo sviluppo del linguaggio.

L’apprendimento della lingua madre avviene spontaneamente ma richie­de molte risorse e abilità (uditive, cognitive e interattive in prima battuta) e il bambino per impararla diventa un ricercatore di regolarità, cioè trova, nel flusso del parlato, i singoli segmenti linguistici, le parole, proprio per effetto della ricorrenza e grazie al ritmo. Sottolineare tale ricorrenza at­traverso le regolarità del ritmo di una canzone facilita l’apprendimen­to delle parole. La musica inoltre ci fa sintonizzare e muovere a ritmo con gli altri. Rispetto ad altre attività, fare musica insieme promuove di più la socialità perché le persone devono ascoltarsi e guardarsi reciproca­mente per produrre un movimento o un suono sincrono. Oppure inserirsi, ciascuno con la propria voce, all’interno di un gruppo musicale.

In sintesi, si è visto che la musica rende la mente più flessibile e, quan­do i bambini sono più grandicelli, verso i sei anni, lo studio di uno stru­mento musicale porta delle ricadute sullo sviluppo cognitivo anche in ambiti extramusicali.
L’attività musicale incide infatti sulle funzioni cognitive di base come l’attenzione, la discriminazione uditiva, la memo­ria, la capacità di programmare delle azioni finalizzata ad un obiettivo, la coordinazione motoria fine che vengono usate anche per apprendere al­tre abilità, come ad esempio la lettura, il calcolo o il disegno».  – Riproduzione riservata ©

Musica e abilità cognitive

Nati per la Musica Musica e abilità cognitive

Diversi studi e ricerche sono giunti alla conclusione che l’influenza che la musica può avere sullo sviluppo delle abilità cognitive dei bambini è determinante ed è per questo motivo che la musica dovrebbe essere coltivata fin da piccoli (e addirittura dall’ultimo trimestre di gravidanza) come buona pratica da proporre in modo continuativo in famiglia.

[…]

In un articolo pubblicato sulla rivista “Medico e Bambino” del 2013 Elena Flaugnacco e Costantino Panza, entrambi membri del Coordinamento Nazionale NpM illustravano i risultati degli studi scientifici e sintetizzavano bene il “succo della questione” in queste poche righe: “In conclusione, per fare musica non è necessario essere dotati di un talento innato: ognuno ne ha le capacità. L’essere intonati dipende prevalentemente dagli stimoli ambientali e dall’esperienza che ognuno di noi fa. Anche se la musica svolta durante i primi anni di vita porta a un apprendimento più veloce in virtù di una maggior plasticità cerebrale, si può iniziare a fare musica con soddisfazione personale a qualunque età”. Qui puoi leggere l’articolo completo.

Due battute con… Antonella Costantini

Nati per la Musica Due battute con… Antonella Costantini

(a cura di Elisa Colombo)

Riprendiamo la sana abitudine di ascoltare la voce di musicisti ed esperti sulle evidenze scientifiche che sono alla base del Programma Nati per la Musica. Perché la proposta della musica fin da piccoli ha basi solide, dimostrate da ampi studi scientifici che si sono susseguiti e rinnovati negli anni.

Oggi sarà nostra ospite Antonella Costantini, insegnante, musicista e componente del Coordinamento Nazionale NpM.

Quali generi musicali ascoltare insieme ai bambini e perché?

La musica è una forma di comunicazione (linguaggio) e personalmente ritengo sia bene considerare diversi aspetti. Il primo è quello di iniziare a condividere gli ascolti già dalla gravidanza in base ai gesti e alla formazione culturale di entrambi i genitori. Ascoltare quindi insieme ciò che appartiene alle radici sonore , che fa parte della memoria storica del nucleo familiare come filastrocche, ninna-nanne, conte nei vari dialetti di appartenenza o comunque tramandate da nonni e parenti. Pensare alla musica come a un mondo variegato di colori e emozioni aiuterà a comprendere che fin dalla prima infanzia è buona pratica inserire una varietà musicale molto ricca che consenta al bambino di captare ritmi, melodie e armonie il più diversi possibili: in questo modo potranno discriminare e orientare le loro scelte in base al proprio gusto e alle proprie esigenze.

È importante ricordare che le canzoni per bambini non sono necessariamente le più indicate nel processo educativo… gradualmente dovrebbero venire inseriti tutti i repertori, dalla musica classica fino a quella contemporanea passando dal Barocco al Jazz. Naturalmente l’ideale sarebbe poter condividere musica dal vivo senza delegare l’ascolto esclusivamente ai media.

Il silenzio è musica?

Rispondo con Miles Davis: “La vera musica è il silenzio. Tutte le note non fanno che incorniciare il silenzio”.

Da ciò si comprende come sia essenziale per un musicista partire dal silenzio per la creazione della materia musicale e ricorda a tutti noi quanto suoni e rumori inquinino questo mondo e quanto eloquente ed educativo sia trasmettere ai propri figli il valore del silenzio, sia come forma di rispetto sia come obiettivo da riconquistare.

Spesso notiamo come i nostri bambini siano incapaci di interagire tra di loro perché le loro dinamiche risultano troppo chiassose e proprio questa diseducazione li porta nel tempo anche a non saper ascoltare. Malesseri del nostro tempo in cui il valore del silenzio viene vissuto quasi sempre con imbarazzo e disagio.

L’esperienza della Festa della Musica 2022

Nati per la Musica bambini che giocano con la mappa sonora

“Ma il mondo… come fa?”. Sembra di sentirli, i bambini e le bambine, mentre con occhi grandi e limpidi interrogano mamme e papà, nonne e nonni, zie e zii per conoscere, sapere, capire… è con questo spirito che quest’anno Nati per la Musica, il programma nazionale che promuove le buone pratiche musicali in famiglia dalla gravidanza ai sei anni, ha voluto celebrare la Festa della Musica 2022, il cui tema portante era “Recovery Green Sound”. Un momento nel quale si intendeva festeggiare, sì, la musica in tutti i suoi stili e varianti, ma anche (e dal nostro punto di vista, soprattutto) i suoni dell’ambiente, di quello che, per primo, Raymond Murray Schafer – musicista, compositore, attivista e ambientalista canadese venuto a mancare ad agosto dello scorso anno – chiamò “paesaggio sonoro”.

E allora ecco l’idea di una Mappa con la quale invitare famiglie, bambine e bambini ad andare “a caccia di suoni”, in modo molto semplice, immediato e accessibile: mettendosi in ascolto de #LaMusicaIntorno (hashtag scelto da Nati per la Musica per una rubrica domenicale sulla propria Pagina Facebook), dei suoni domestici, ambientali, naturali che ogni giorno, con un pizzico di attenzione, è possibile captare. La proposta, confluita anche nell’iniziativa nazionale “21ZeroSei – Famiglie in Musica” – azione sonoro-musicale dedicata all’infanzia – promossa dal Tavolo Permanente Musica 0-6, si è svolta dal 20 al 27 giugno e ha coinvolto tutto il territorio nazionale. Tante le esperienze vissute. C’è chi, come al Villaggio per Crescere di Genova, ha mappato i suoni della città passeggiando lungo le vie insieme alle famiglie e ai bambini. Come ci raccontano le operatrici del Villaggio: «Ci siamo mossi a zonzo per il Borgo Antico di Pontedecimo, dove sorge il presidio di Beata Chiara, tra campane, uccellini, vociare di nonne e nonni, vento e bandierine. Abbiamo poi ascoltato i suoni della Casa di Quartiere tra passi di persone, suoni della cucina e fotocopiatrici, per poi approdare sui prati verdissimi dell’Associazione Don Lino ai Broxi e perderci nei suoni della natura. Stupore, attenzione e silenzio attento, mano nella mano con mamma e papà. Anche questo è Villaggio, anche questa è musica!».

C’è chi, ancora, come al Villaggio per Crescere di San Giacomo (Trieste), ha mappato i suoni quotidiani attingendo alle culture di origine delle mamme presenti. Come racconta Ilaria, coordinatrice, «con le famiglie abbiamo scoperto che le campane fanno “din don dan”, gli oggetti della cucina fanno “sbemm, blinn, dang e din”, la Bora fa “ffffff” e “uuuuu”, l’acqua che gocciola fa “glu glu glu”, “plin plin” o “ptchhhh”, ma il meglio è arrivato nel mappare i versi degli animali. Il cane fa “hu hu hu” per una mamma del Mali, “hap hap” per una mamma tunisina, “guau guau” per una mamma argentina, “ham ham” per una mamma albanese e “woof woof” per una mamma inglese». C’è chi, ancora, in autonomia ha costruito la propria personalissima mappa sonora, realizzando collage di foto e onomatopee davvero bellissimi! Ecco il racconto di una famiglia della provincia di Macerata:  «In prima battuta abbiamo fatto una caccia al tesoro in casa. Ogni indizio (una lettera) era nascosta nel punto corrispondente al disegno: una pentola, una campanella, Hey Hey il gallo del film Oceania, che grida “Ahhhhh” invece di chicchirichí … poi ci siamo spostati all’aperto intorno a casa: uno stagno, una casa con un cane sempre molto “rumoroso”, un’altalena, una pineta con i grilli, uccellini, vento e fruscio delle foglie ed infine abbiamo preso l’auto per andare a fare una passeggiata al fiume Chienti. Grazie per questa bella proposta. Ci siamo divertite!».

Ora la Mappa Sonora resta disponibile gratuitamente a questo link per continuare ad ascoltare e mappare i suoni intorno a noi. Perché il gioco dell’ascolto non finisce mai!

La Mappa Sonora per le famiglie

Nati per la Musica La Mappa Sonora per le famiglie

L’idea è nata quasi per caso. Tra una lettura sul Paesaggio Sonoro, una riflessione, un’intuizione e il desiderio comune di offrire qualcosa di bello e giocoso per celebrare la Festa della Musica 2022 (che, guardacaso, quest’anno aveva come tema di fondo il “Recovery Green Sound”) anche noi di NpM siamo tornati un po’ bambini e ci siamo ricordati di quanto fosse bello giocare alla Caccia al Tesoro: leggere gli indizi, provare a risolvere gli indovinelli che ci avrebbero portati alle tappe successive, correre su e giù per il quartiere o per il parco, confrontarsi e discutere la strategia per arrivare al tesoro finale… Ma anche, memori di qualche romanzo classico, ci è tornato in mente di quanto ci appassionavamo a leggere le mappe del tesoro, per capirne ed interpretarne la simbologia e magari risolvere un enigma, o ancora di quando ci cimentavamo nel crearne una tutta nostra. Per tutti noi ricordi indelebili.

E allora, perché non proporre alle famiglie di andare “a caccia di suoni”? Un’attività semplice, gratuita, a portata di tutti che avrebbe offerto l’opportunità di conoscere ed entrare in contatto, fin da piccoli, con i suoni che sono intorno a noi, in casa, all’aperto e che magari a volte, nel trambusto generale, ci sfuggono. Un modo per entrare più in contatto con l’ambiente sonoro nel quale tutti siamo immersi e che ci offre suoni e ritmi con disponibilità h24, attraverso un’esperienza sonora condivisa.

Così abbiamo messo al lavoro i nostri grafici di fiducia e, grazie alla loro creatività che sempre ci sorprende, ecco che, illustrazione dopo illustrazione, passaggio dopo passaggio, siamo arrivati alla Mappa Sonora “Ma il mondo come fa?”. Un gallo, le gocce d’acqua, le voci, le foglie e anche il silenzio… attraverso delle illustrazioni simboliche – belle, non c’è che dire – ecco che l’idea che ci era frullata in testa è diventata realtà. Ci è sembrata un piccolo gioiello… e, non paghi di un’unica possibile versione, l’abbiamo fatta preparare a colori, in bianco e nero e… anche in versione vuota e personalizzabile. Perché ciascuna bambina e ciascun bambino, accompagnati da mamme, papà e altri adulti di riferimento, potessero creare la Mappa più vicina alla loro realtà quotidiana.

In fondo, lo sappiamo bene: imparare ad ascoltare, ri-conoscere i suoni e distinguerli dai rumori oggi è un presupposto fondamentale per l’apprendimento di domani. E allora, via! Che Caccia al Tesoro sonora sia!

L’esperienza dello shooting fotografico

Nati per la Musica L’esperienza dello shooting fotografico

Per realizzare il nuovo sito di Nati per la Musica, tra le varie cose, abbiamo organizzato anche uno shooting fotografico perché una foto di qualità, fatta da un professionista, è un veicolo privilegiato per comunicare l’essenza e la sostanza del Programma. Cosa può trasmettere più efficacemente la bellezza di fare musica in famiglia se non gli sguardi e i sorrisi dei bambini e dei loro genitori o nonni? E quale modo migliore di renderli indelebili se non l’occhio esperto di un fotografo, capace di coglierne ogni sfumatura?

Così abbiamo coinvolto le famiglie dei Villaggi di Trieste e grazie alla collaborazione dei Referenti NpM, delle operatrici e delle educatrici – e grazie anche al tempo atmosferico che ci ha regalato una splendida giornata di sole – i momenti dedicati agli scatti, uno nella cornice di Villa Revoltella e l’altro nei locali del Villaggio per Crescere di Valmaura, si sono svolti nel migliore dei modi.

Ma cosa significa partecipare ad uno shooting? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei partecipanti, anche quelli che stavano “dietro l’obiettivo”.

«Io porto con me i colori dello shooting» ci racconta Chiara, volontaria «verde come il prato su cui i bambini e le bambine mi hanno fatta sedere per leggere con loro un libro. Ho scoperto la loro impazienza nel voler scoprire la pagina successiva e poi… ricominciare da capo. Azzurro come il cielo di quella mattina che odorava di primavera. Mattina ideale per giocare con gli oggetti e i loro suoni e vedere quanto è divertente suonare le noci di cocco. Rosso e giallo come alcuni dei fiori; colori vivaci e gioiosi come le voci dei bambini, delle bambine e dei loro genitori che hanno scelto di condividere anche con me il loro tempo rendendolo prezioso. Aggiungo anche la piacevole sensazione di essere presa per un dito e accompagnata verso la panchina dove si trovavano i libri per poterne scegliere uno insieme».

«È stata una mattinata ricca di allegria e sorprese!» dice con entusiasmo Martina, educatrice del Villaggio «Lo sguardo dei bambini si illuminava di gioia quando scoprivano che un bastoncino sfregato sul cartone zigrinato potesse riprodurre il suono della rana e quanta curiosità nel cercare di comprendere come usare le noci di cocco, come paraorecchie, paraocchi, cucchiai oppure… come mini percussioni! Insieme ai bambini e al loro stupore abbiamo riscoperto sensazioni quasi dimenticate. Esplorando il mondo con le sue infinite tonalità e suoni tutto ha acquisito una nuova forma, una nuova emozione. Ci siamo ritrovati insieme, lattanti, bambine e bambini piccoli e grandi, tutti entusiasti di poter suonare insieme ai genitori e ai nonni che con gioia si sono fatti coinvolgere in canti e danze nella creazione di un coro di risate e armonia».