Due battute con… Monica Castagnetti
(a cura di Luisa Pozzar)
Proseguiamo con il nostro percorso di ascolto di musiciste, musicisti, esperte ed esperti sulle evidenze scientifiche che sono alla base del Programma Nati per la Musica. Perché la proposta della musica fin da piccoli ha basi solide, dimostrate da ampi studi scientifici che si sono susseguiti e rinnovati negli anni.
Oggi sarà nostra ospite Monica Castagnetti, psicopedagogista, consulente del Centro per la Salute del Bambino e componente del Coordinamento Nazionale NpM e del Coordinamento Nazionale NpL.
L’intervento musicale precoce, inteso come buona pratica in famiglia per favorire lo sviluppo globale delle bambine e dei bambini, può diventare parte di un processo educativo?
Siamo concepiti – e nei mesi della gestazione viviamo – in un mondo di suoni e ritmi a intensità variabile che accompagnano le nostre prime scoperte intrauterine. L’udito si sviluppa presto ed è, insieme al tatto, una delle prime forme di percezione che abbiamo del mondo. Se consideriamo il processo educativo come una forma di conoscenza del mondo e di adattamento all’ambiente, possiamo proprio dire che i primi mesi della vita di ogni persona sono educati dal suono.
Sebbene nella nostra cultura si privilegino il “guardare ma non toccare” o il “fare silenzio”, le basi di uno sviluppo rispettoso della crescita riguardano ogni cosa che bambine e bambini possono sperimentare con il corpo, che ha a che fare con il ritmo e il movimento, e con il suono, che ha a che fare con l’ambiente e con la voce propria e altrui. Conoscere il potenziale del proprio corpo – che tocca, si muove, fa e si ferma – e conoscere il potenziale del suono e del silenzio – che libera, mette in relazione con gli altri, attrae o disturba, diverte e rasserena – sono tutti modi estremamente efficaci per sostenere lo sviluppo di bambine e bambini sin dalla nascita.
Quali sono i benefici della pratica sonoro-musicale condivisa in famiglia alla luce degli studi pedagogici?
I benefici sono moltissimi e ci portano nel cuore della relazione che bambine e bambini possono vivere con l’adulto che si prende cura di loro. Sono benefici che possono essere raggiunti con semplicità, attraverso il canto e l’uso modulato della voce, strumenti che tutte e tutti hanno a disposizione. La ninna nanna, le interazioni in “mammese”, le melodie canticchiate sottovoce distendono e rilassano adulto, bambina o bambino. Liberano e regolano le emozioni della coppia adulto-bambino: il canto è piacevole a ogni età!
Canto e voce sono potentissimi strumenti educativi anche per i più grandi. Insieme si possono vivere momenti di rara intensità emotiva che rinsaldano il legame genitore-bambino. E se a questo si aggiunge anche l’ascolto condiviso della musica che piace anche ai genitori, ci si conosce anche un po’, si fa l’orecchio ai ritmi e ai suoni che fanno parte della vita della famiglia, si ascoltano le storie e i ricordi che a quelle canzoni si accompagnano. Si può anche stare in silenzio e guardarsi negli occhi e chi riesce a farlo di certo non lo dimentica più.