Due battute con… Antonella Costantini
(a cura di Elisa Colombo)
Riprendiamo la sana abitudine di ascoltare la voce di musicisti ed esperti sulle evidenze scientifiche che sono alla base del Programma Nati per la Musica. Perché la proposta della musica fin da piccoli ha basi solide, dimostrate da ampi studi scientifici che si sono susseguiti e rinnovati negli anni.
Oggi sarà nostra ospite Antonella Costantini, insegnante, musicista e componente del Coordinamento Nazionale NpM.
Quali generi musicali ascoltare insieme ai bambini e perché?
La musica è una forma di comunicazione (linguaggio) e personalmente ritengo sia bene considerare diversi aspetti. Il primo è quello di iniziare a condividere gli ascolti già dalla gravidanza in base ai gesti e alla formazione culturale di entrambi i genitori. Ascoltare quindi insieme ciò che appartiene alle radici sonore , che fa parte della memoria storica del nucleo familiare come filastrocche, ninna-nanne, conte nei vari dialetti di appartenenza o comunque tramandate da nonni e parenti. Pensare alla musica come a un mondo variegato di colori e emozioni aiuterà a comprendere che fin dalla prima infanzia è buona pratica inserire una varietà musicale molto ricca che consenta al bambino di captare ritmi, melodie e armonie il più diversi possibili: in questo modo potranno discriminare e orientare le loro scelte in base al proprio gusto e alle proprie esigenze.
È importante ricordare che le canzoni per bambini non sono necessariamente le più indicate nel processo educativo… gradualmente dovrebbero venire inseriti tutti i repertori, dalla musica classica fino a quella contemporanea passando dal Barocco al Jazz. Naturalmente l’ideale sarebbe poter condividere musica dal vivo senza delegare l’ascolto esclusivamente ai media.
Il silenzio è musica?
Rispondo con Miles Davis: “La vera musica è il silenzio. Tutte le note non fanno che incorniciare il silenzio”.
Da ciò si comprende come sia essenziale per un musicista partire dal silenzio per la creazione della materia musicale e ricorda a tutti noi quanto suoni e rumori inquinino questo mondo e quanto eloquente ed educativo sia trasmettere ai propri figli il valore del silenzio, sia come forma di rispetto sia come obiettivo da riconquistare.
Spesso notiamo come i nostri bambini siano incapaci di interagire tra di loro perché le loro dinamiche risultano troppo chiassose e proprio questa diseducazione li porta nel tempo anche a non saper ascoltare. Malesseri del nostro tempo in cui il valore del silenzio viene vissuto quasi sempre con imbarazzo e disagio.