Una musica può fare – Interagire con gli altri e con l’ambiente

Nati per la Musica Una musica può fare – Interagire con gli altri e con l’ambiente

Il suono è la prima forma di comunicazione che il bambino o la bambina coglie e per mezzo della quale interagisce con gli altri e con l’ambiente

Ascoltare i suoni che si producono in famiglia, ascoltare i suoni dell’ambiente esterno, del paesaggio… sono tutte prime modalità di comunicazione del mondo esterno verso il bambino o la bambina, quello che permette loro di capire che non sono da soli. Che c’è tutta #LaMusicaIntorno che li accompagna in ogni piccolo passo e ad ogni piccola scoperta. Immersi in un mare di suoni – alcuni hanno imparato a riconoscerli già durante la gravidanza – i piccoli fanno le loro esperienze sonore che li aiuteranno nei passi dello sviluppo, favorendo e ampliando le opportunità che, in questo modo, sono alla portata di tutti i bambini e le bambine e di tutte le famiglie.

Musica in famiglia – Già in gravidanza

Nati per la Musica Musica in famiglia – Già in gravidanza

Durante la gravidanza usa la tua voce per metterti in contatto sonoro con il tuo bambino o con la tua bambina

Sì, hai letto bene. Durante la gravidanza e in particolare durante l’ultimo trimestre il tuo bambino o la tua bambina sono in grado di ascoltare la tua voce, entrando in relazione ancora più profonda con te. Questo suono familiare, insieme al battito del tuo cuore e agli altri suoni del tuo corpo, è qualcosa che lui o lei ricorderà e potrà riconoscere anche dopo la nascita. Perciò parlare in modo ritmato, cantare melodie semplici o divertirti a cantare le tue canzoni preferite saranno un modo per entrare in relazione con il piccolo o la piccola e per iniziare a conoscervi prima di potervi guardare negli occhi. Vedrai che il tuo bambino o la tua bambina a modo loro risponderanno a questi segnali di comunicazione: si calmeranno, scalceranno o magari “balleranno” nella tua pancia e ti confermeranno “Ehi, ti ho sentito!”. E in questo modo piacevole la vostra relazione crescerà giorno dopo giorno.

Musica e abilità cognitive

Nati per la Musica Musica e abilità cognitive

Diversi studi e ricerche sono giunti alla conclusione che l’influenza che la musica può avere sullo sviluppo delle abilità cognitive dei bambini è determinante ed è per questo motivo che la musica dovrebbe essere coltivata fin da piccoli (e addirittura dall’ultimo trimestre di gravidanza) come buona pratica da proporre in modo continuativo in famiglia.

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In un articolo pubblicato sulla rivista “Medico e Bambino” del 2013 Elena Flaugnacco e Costantino Panza, entrambi membri del Coordinamento Nazionale NpM illustravano i risultati degli studi scientifici e sintetizzavano bene il “succo della questione” in queste poche righe: “In conclusione, per fare musica non è necessario essere dotati di un talento innato: ognuno ne ha le capacità. L’essere intonati dipende prevalentemente dagli stimoli ambientali e dall’esperienza che ognuno di noi fa. Anche se la musica svolta durante i primi anni di vita porta a un apprendimento più veloce in virtù di una maggior plasticità cerebrale, si può iniziare a fare musica con soddisfazione personale a qualunque età”. Qui puoi leggere l’articolo completo.

L’esperienza della Festa della Musica 2022

Nati per la Musica bambini che giocano con la mappa sonora

“Ma il mondo… come fa?”. Sembra di sentirli, i bambini e le bambine, mentre con occhi grandi e limpidi interrogano mamme e papà, nonne e nonni, zie e zii per conoscere, sapere, capire… è con questo spirito che quest’anno Nati per la Musica, il programma nazionale che promuove le buone pratiche musicali in famiglia dalla gravidanza ai sei anni, ha voluto celebrare la Festa della Musica 2022, il cui tema portante era “Recovery Green Sound”. Un momento nel quale si intendeva festeggiare, sì, la musica in tutti i suoi stili e varianti, ma anche (e dal nostro punto di vista, soprattutto) i suoni dell’ambiente, di quello che, per primo, Raymond Murray Schafer – musicista, compositore, attivista e ambientalista canadese venuto a mancare ad agosto dello scorso anno – chiamò “paesaggio sonoro”.

E allora ecco l’idea di una Mappa con la quale invitare famiglie, bambine e bambini ad andare “a caccia di suoni”, in modo molto semplice, immediato e accessibile: mettendosi in ascolto de #LaMusicaIntorno (hashtag scelto da Nati per la Musica per una rubrica domenicale sulla propria Pagina Facebook), dei suoni domestici, ambientali, naturali che ogni giorno, con un pizzico di attenzione, è possibile captare. La proposta, confluita anche nell’iniziativa nazionale “21ZeroSei – Famiglie in Musica” – azione sonoro-musicale dedicata all’infanzia – promossa dal Tavolo Permanente Musica 0-6, si è svolta dal 20 al 27 giugno e ha coinvolto tutto il territorio nazionale. Tante le esperienze vissute. C’è chi, come al Villaggio per Crescere di Genova, ha mappato i suoni della città passeggiando lungo le vie insieme alle famiglie e ai bambini. Come ci raccontano le operatrici del Villaggio: «Ci siamo mossi a zonzo per il Borgo Antico di Pontedecimo, dove sorge il presidio di Beata Chiara, tra campane, uccellini, vociare di nonne e nonni, vento e bandierine. Abbiamo poi ascoltato i suoni della Casa di Quartiere tra passi di persone, suoni della cucina e fotocopiatrici, per poi approdare sui prati verdissimi dell’Associazione Don Lino ai Broxi e perderci nei suoni della natura. Stupore, attenzione e silenzio attento, mano nella mano con mamma e papà. Anche questo è Villaggio, anche questa è musica!».

C’è chi, ancora, come al Villaggio per Crescere di San Giacomo (Trieste), ha mappato i suoni quotidiani attingendo alle culture di origine delle mamme presenti. Come racconta Ilaria, coordinatrice, «con le famiglie abbiamo scoperto che le campane fanno “din don dan”, gli oggetti della cucina fanno “sbemm, blinn, dang e din”, la Bora fa “ffffff” e “uuuuu”, l’acqua che gocciola fa “glu glu glu”, “plin plin” o “ptchhhh”, ma il meglio è arrivato nel mappare i versi degli animali. Il cane fa “hu hu hu” per una mamma del Mali, “hap hap” per una mamma tunisina, “guau guau” per una mamma argentina, “ham ham” per una mamma albanese e “woof woof” per una mamma inglese». C’è chi, ancora, in autonomia ha costruito la propria personalissima mappa sonora, realizzando collage di foto e onomatopee davvero bellissimi! Ecco il racconto di una famiglia della provincia di Macerata:  «In prima battuta abbiamo fatto una caccia al tesoro in casa. Ogni indizio (una lettera) era nascosta nel punto corrispondente al disegno: una pentola, una campanella, Hey Hey il gallo del film Oceania, che grida “Ahhhhh” invece di chicchirichí … poi ci siamo spostati all’aperto intorno a casa: uno stagno, una casa con un cane sempre molto “rumoroso”, un’altalena, una pineta con i grilli, uccellini, vento e fruscio delle foglie ed infine abbiamo preso l’auto per andare a fare una passeggiata al fiume Chienti. Grazie per questa bella proposta. Ci siamo divertite!».

Ora la Mappa Sonora resta disponibile gratuitamente a questo link per continuare ad ascoltare e mappare i suoni intorno a noi. Perché il gioco dell’ascolto non finisce mai!