I benefici della musica fin da piccoli

Nati per la Musica I benefici della musica fin da piccoli

Oggi vi proponiamo un approfondimento sui benefici della musica fin da piccoli tratto dal libretto “La musica come nutrimento – i suoni dell’infanzia”, curato da Antonella Costantini e Alessandra Sila della collana “Nutrire la mente fin da piccoli” (il libretto è disponibile per l’acquisto dal sito del Centro per la Salute del Bambino).

«I benefici della musica sono diversi, di tipo fisico, emotivo, cognitivo, rela­zionale e sociale e mettono in atto dei fattori protettivi durante tutta la vita.

Uno dei fenomeni più evidenti della musica è che produce risposte im­mediate ed evidenti nel bambino. Ad esempio, cantando e cullando un bimbo, notiamo che il suo corpo tende a rilassarsi. Viceversa, se l’impulso sonoro è più incisivo otteniamo un’attivazione motoria ed emotiva. È sta­to dimostrato anche che la musica può ridurre la percezione del dolore.

Dal punto di vista percettivo, l’ascolto della musica affina i processi di elaborazione uditiva del linguaggio perché allena le medesime dimen­sioni e strutture (altezza, durata, accenti e timbro), legate alle componenti melodica e ritmico-temporale. Sia la musica che il linguaggio hanno rego­le grammaticali e sintattiche anche se gli elementi si chiamano diversa­mente: fonemi (suoni minimi della lingua), parole (gruppi di fonemi dotati di significato), frasi (insiemi di parole organizzate secondo la grammatica) nel linguaggio, note (singoli suoni), accordi (più suoni sovrapposti) e me­lodie (frasi musicali), nella musica. In base ai dati della letteratura, il cer­vello quindi elabora la musica e il linguaggio attivando meccanismi molto simili, pertanto l’ascolto e la pratica della musica e del canto rinforza­no anche lo sviluppo del linguaggio.

L’apprendimento della lingua madre avviene spontaneamente ma richie­de molte risorse e abilità (uditive, cognitive e interattive in prima battuta) e il bambino per impararla diventa un ricercatore di regolarità, cioè trova, nel flusso del parlato, i singoli segmenti linguistici, le parole, proprio per effetto della ricorrenza e grazie al ritmo. Sottolineare tale ricorrenza at­traverso le regolarità del ritmo di una canzone facilita l’apprendimen­to delle parole. La musica inoltre ci fa sintonizzare e muovere a ritmo con gli altri. Rispetto ad altre attività, fare musica insieme promuove di più la socialità perché le persone devono ascoltarsi e guardarsi reciproca­mente per produrre un movimento o un suono sincrono. Oppure inserirsi, ciascuno con la propria voce, all’interno di un gruppo musicale.

In sintesi, si è visto che la musica rende la mente più flessibile e, quan­do i bambini sono più grandicelli, verso i sei anni, lo studio di uno stru­mento musicale porta delle ricadute sullo sviluppo cognitivo anche in ambiti extramusicali.
L’attività musicale incide infatti sulle funzioni cognitive di base come l’attenzione, la discriminazione uditiva, la memo­ria, la capacità di programmare delle azioni finalizzata ad un obiettivo, la coordinazione motoria fine che vengono usate anche per apprendere al­tre abilità, come ad esempio la lettura, il calcolo o il disegno».  – Riproduzione riservata ©

Due battute con… Antonella Costantini

Nati per la Musica Due battute con… Antonella Costantini

(a cura di Elisa Colombo)

Riprendiamo la sana abitudine di ascoltare la voce di musicisti ed esperti sulle evidenze scientifiche che sono alla base del Programma Nati per la Musica. Perché la proposta della musica fin da piccoli ha basi solide, dimostrate da ampi studi scientifici che si sono susseguiti e rinnovati negli anni.

Oggi sarà nostra ospite Antonella Costantini, insegnante, musicista e componente del Coordinamento Nazionale NpM.

Quali generi musicali ascoltare insieme ai bambini e perché?

La musica è una forma di comunicazione (linguaggio) e personalmente ritengo sia bene considerare diversi aspetti. Il primo è quello di iniziare a condividere gli ascolti già dalla gravidanza in base ai gesti e alla formazione culturale di entrambi i genitori. Ascoltare quindi insieme ciò che appartiene alle radici sonore , che fa parte della memoria storica del nucleo familiare come filastrocche, ninna-nanne, conte nei vari dialetti di appartenenza o comunque tramandate da nonni e parenti. Pensare alla musica come a un mondo variegato di colori e emozioni aiuterà a comprendere che fin dalla prima infanzia è buona pratica inserire una varietà musicale molto ricca che consenta al bambino di captare ritmi, melodie e armonie il più diversi possibili: in questo modo potranno discriminare e orientare le loro scelte in base al proprio gusto e alle proprie esigenze.

È importante ricordare che le canzoni per bambini non sono necessariamente le più indicate nel processo educativo… gradualmente dovrebbero venire inseriti tutti i repertori, dalla musica classica fino a quella contemporanea passando dal Barocco al Jazz. Naturalmente l’ideale sarebbe poter condividere musica dal vivo senza delegare l’ascolto esclusivamente ai media.

Il silenzio è musica?

Rispondo con Miles Davis: “La vera musica è il silenzio. Tutte le note non fanno che incorniciare il silenzio”.

Da ciò si comprende come sia essenziale per un musicista partire dal silenzio per la creazione della materia musicale e ricorda a tutti noi quanto suoni e rumori inquinino questo mondo e quanto eloquente ed educativo sia trasmettere ai propri figli il valore del silenzio, sia come forma di rispetto sia come obiettivo da riconquistare.

Spesso notiamo come i nostri bambini siano incapaci di interagire tra di loro perché le loro dinamiche risultano troppo chiassose e proprio questa diseducazione li porta nel tempo anche a non saper ascoltare. Malesseri del nostro tempo in cui il valore del silenzio viene vissuto quasi sempre con imbarazzo e disagio.

La Mappa Sonora per le famiglie

Nati per la Musica La Mappa Sonora per le famiglie

L’idea è nata quasi per caso. Tra una lettura sul Paesaggio Sonoro, una riflessione, un’intuizione e il desiderio comune di offrire qualcosa di bello e giocoso per celebrare la Festa della Musica 2022 (che, guardacaso, quest’anno aveva come tema di fondo il “Recovery Green Sound”) anche noi di NpM siamo tornati un po’ bambini e ci siamo ricordati di quanto fosse bello giocare alla Caccia al Tesoro: leggere gli indizi, provare a risolvere gli indovinelli che ci avrebbero portati alle tappe successive, correre su e giù per il quartiere o per il parco, confrontarsi e discutere la strategia per arrivare al tesoro finale… Ma anche, memori di qualche romanzo classico, ci è tornato in mente di quanto ci appassionavamo a leggere le mappe del tesoro, per capirne ed interpretarne la simbologia e magari risolvere un enigma, o ancora di quando ci cimentavamo nel crearne una tutta nostra. Per tutti noi ricordi indelebili.

E allora, perché non proporre alle famiglie di andare “a caccia di suoni”? Un’attività semplice, gratuita, a portata di tutti che avrebbe offerto l’opportunità di conoscere ed entrare in contatto, fin da piccoli, con i suoni che sono intorno a noi, in casa, all’aperto e che magari a volte, nel trambusto generale, ci sfuggono. Un modo per entrare più in contatto con l’ambiente sonoro nel quale tutti siamo immersi e che ci offre suoni e ritmi con disponibilità h24, attraverso un’esperienza sonora condivisa.

Così abbiamo messo al lavoro i nostri grafici di fiducia e, grazie alla loro creatività che sempre ci sorprende, ecco che, illustrazione dopo illustrazione, passaggio dopo passaggio, siamo arrivati alla Mappa Sonora “Ma il mondo come fa?”. Un gallo, le gocce d’acqua, le voci, le foglie e anche il silenzio… attraverso delle illustrazioni simboliche – belle, non c’è che dire – ecco che l’idea che ci era frullata in testa è diventata realtà. Ci è sembrata un piccolo gioiello… e, non paghi di un’unica possibile versione, l’abbiamo fatta preparare a colori, in bianco e nero e… anche in versione vuota e personalizzabile. Perché ciascuna bambina e ciascun bambino, accompagnati da mamme, papà e altri adulti di riferimento, potessero creare la Mappa più vicina alla loro realtà quotidiana.

In fondo, lo sappiamo bene: imparare ad ascoltare, ri-conoscere i suoni e distinguerli dai rumori oggi è un presupposto fondamentale per l’apprendimento di domani. E allora, via! Che Caccia al Tesoro sonora sia!